Sono trascorsi 32 anni da quel 19 luglio del 1992, da quel tragico attentato in via D’Amelio a Palermo, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque componenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina. L’Italia aveva ancora davanti agli occhi le immagini di un altro attentato, quello di nemmeno due mesi prima a Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo insieme agli uomini che li proteggevano, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
A distanza di oltre trent’anni il loro ricordo è sempre più vivo. Il loro esempio e il loro sacrificio continueranno negli anni a guidare e ad alimentare le battaglie di legalità e giustizia che tutti noi, a livello personale e istituzionale, continueremo a portare avanti, nel nome di persone e servitori dello Stato come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.
Chiara Frontini
Sindaca di Viterbo